Lapponia, seconda parte del viaggio

Seconda parte del viaggio in Lapponia, visita all’allevamento degli husky e di renne, sauna e Oceano Artico. Qui la prima parte
L’allevamento degli Husky si trova poco fuori Saariselkä: è una distesa immensa di cucce e cani, sia Malamut, quelli col pelo scuro, sia Siberian, quelli sul beige.
Sinceramente devo dire che all’inizio ho avuto la sensazione che gli animali non venissero trattati benissimo, ma poi mi sono ricreduto vedendo come questi fossero attaccati agli allevatori ed il fatto che non gli mancasse nulla: cibo, acqua, ognuno con la sua cuccetta etc..
Il fatto è che tante volte noi siamo abituati a trattare i cani a casa come fossero persone, ma questi qui sono quasi lupi, ed è normale che trascorrano buona parte della loro vita fuori al freddo, facendo tra l’altro la cosa che più amano: trainare la slitta.
Sarà forse perché in passato ho avuto anche io un Malamut, ma amo questi animali davvero tanto e non ho perso occasione di provare a guidare la slitta: un responsabile ci ha spiegato brevemente le principali manovre e comandi; la cosa fondamentale da sapere era che per rallentare o frenare bisognava schiacciare una specie di pedale nella parte bassa di essa.
Ogni slitta aveva sei cani disposti a due a due: ci è stato detto che di solito i più giovani stanno davanti, i più intelligenti e leader del gruppo stanno in mezzo mentre con più forza dietro, in posizione più vicina alla slitta in quanto è li che si concentra il maggiore peso da sopportare.
Fin da piccoli i cani vengono allenati a fare ciò, e fin da piccoli gli allevatori cercano di comprendere il carattere e le attitudini per individuare i futuri leader, quelli da mettere in mezzo.
Il tutto è costato circa 80 euro per un ora e mezza su slitte da due persone in cui uno era seduto e l’altro guidava, e devo dire che ne valsa la pena: abbiamo attraversato un percorso con un paesaggio unico, facendo un qualcosa che non tutti hanno la fortuna di provare.
Guidavamo i cani completamente da soli ma in un percorso stabilito che essi già conoscevano ed alcuni responsabili giravano lungo il percorso per controllare che tutto andasse bene.
Essendo un gruppo numeroso, la velocità di ogni slitta dipendeva anche da quella della coppia che stava davanti, e devo dire che noi siamo stati fortunati e siamo andati abbastanza forte come speravo, mentre i ragazzi dietro di noi si sono fermati diverse volte a causa di.. litigi tra cani..
Gli Husky che ci trainavano erano semplicemente meravigliosi, essendomi dimenticato subito i comandi gli incoraggiavo con dei “forza !, più veloce!”, qui sotto potete vedere il mio preferito, da me soprannominato Balto..
Che coppia, abbiamo la stessa espressione..
Terminato il giro ci sono stati mostrati i cuccioli, inutile dire che le ragazze del gruppo si sono sciolte alla loro vista.
Escursione con Balto voto 10
Il giorno dopo ci attendeva la visita all’allevamento di renne gestito da una delle più antiche famiglie Sami della Lapponia: questi animali sono davvero affascinanti in quanto incarnano perfettamente lo spirito natalizio. Facciamo anche un giro sulla slitta con loro a trainarla, purtroppo non volano come quelle di Babbo Natale e vanno talmente piano che a tratti risulta perfino noioso, ma non potevamo certo rifiutare di provare.
Rientriamo poi al calduccio ed alcuni componenti della famiglia ci offrono dell’ottima carne alla brace e qualcosa da bere, raccontandoci qualche curiosità sui loro usi e tradizioni.
La popolazione Sami è sempre stata nomade e dedita alla pesca ed all’allevamento di renne, cui ricava cibo, latte e pelle per gli abiti, dagli ha ’50 ha cominciato a stanziarsi nelle prime cittadine ed adesso le è riconosciuta attenzione particolare per salvaguardarne le tradizioni da parte dei diversi governi delle nazioni che la ospitano, ed ha perfino alcuni parlamenti propri dove vengono prese le principali decisioni della comunità.
Alla fine un’anziana signora ci ha perfino cantato una bella canzone nella loro lingua.
Sono uscito di li convinto di aver incontrato persone per niente abituate a contatti col mondo esterno, ma mi sono dovuto ricredere quando ho visto proprio la faccia di quella signora su molti dépliant turistici riguardanti la Lapponia.
Evidentemente la globalizzazione è arrivata anche li, ed hanno trovato un modo per mantenersi molto più redditizio rispetto al solo allevare renne.
Come dicevo nel racconto della prima parte, Saariselkä non è la meta più a nord in cui ci siamo spinti, il penultimo giorno siamo infatti risaliti sul pullman alla volta di Bugøynes!
Durante il tragitto il paesaggio era semplicemente da brividi: una distesa bianca con delle spiagge e scorci di mare, qualche renna selvatica e, al ritorno, un tramonto mozzafiato a contornare il tutto.
Nonostante la guida non voleva fermarsi in quanto eravamo in ritardo, alla fine ha dovuto arrendersi alle nostre proteste e siamo riusciti ad ottenere una decina di minuti fuori dal pullman per goderci quello spettacolo.
A Bugøynes ho fatto una di quelle cose di cui uno non si dimentica facilmente: il bagno nell’Oceano Artico
Dico subito che fuori dall’acqua la temperatura non era glaciale, intorno allo zero, ma dentro non ho resistito più di 20 secondi mettendo anche la testa sotto, dopodiché sono uscito ed a quel punto, in costume e bagnato in mezzo a quell’ara gelida, ho provato il freddo più intenso di tutta la mia vita, ma per fortuna è durato poco perché sono subito corso dentro la sauna. Esatto, una sauna sulla spiaggia, senza la quale non so davvero se sarei riuscito in quest’impresa. Qui sotto mi si può riconoscere sdraiato sotto il caldo sole del febbraio norvegese.
Bugøynes è un paese sperduto di pescatori, quindi per pranzo non c’era altro da fare che recarsi in un bar ed ordinare la loro tipica zuppa di pesce, che ci hanno fatto provare con orgoglio e raccomandandosi di metterci molto pane abbrustolito.
Bagno nell’Oceano Artico e sauna voto 10 – Zuppa di pesce voto 7
A Saariselkä erano anche presenti diversi fast-food, in uno dei quali ho ordinato un hamburger e solamente una volta che lo stavo mangiando ho scoperto che era fatto con carne di renna, abbastanza buona ma dopo averne viste così tante in quei bellissimi giorni mi sono sentito quasi in colpa a mangiarla.
Il giorno della partenza è stato abbastanza triste perchè tutti avremmo voluto fermarci qualche giorno in più in questi posti meravigliosi, comunque un viaggio bellissimo che ricorderò per sempre, VOTO 9+
Sarebbe stato un 10 se avessimo visto qualcosa di simile a questo..
Qualche informazione pratica: il modo più comodo per raggiungere Saariselkä è arrivare in aereo fino a Ivalo e da li prendere una delle tante navette che la collegano a questo fantastico paese (solo 20 km di distanza).
Per tutte le escursioni organizzate ci siamo affidati all’agenzia Timetravels (qui il sito internet www.timetravels.fi) trovandoci molto bene; per altre informazioni o curiosità non esitate a chiedere..
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